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Quel dolce nettare divino: il miele dei Monti Iblei

Già Ovidio declamava la squisita essenza del nettare divino, nato sui Monti Iblei della Sicilia sudorientale.

“Nessuno eguaglia i favi iblei” scriveva nelle sue Metamorfosi, a testimonianza che all’epoca, il miele di Sortino e dell’intera Valle dell’Anapo era considerato il migliore al mondo. Dono di una terra ricca di colori, dove unica e soave, è la fragranza di un cibo antico e regale.
Nei secoli, esso ha continuato a conservare la sua dolcezza e tutte le proprietà organolettiche, legate alla profumata vegetazione del territorio.
Timo, carrubo, zagara ed eucalipto arricchiscono d’aromi intensi il pregiato alimento. Nella zona tra Ragusa e Siracusa, sono note le cinque diverse varietà di miele, che riempiono l’intera produzione stagionale siciliana.

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Come prendersi cura della pelle dei più piccoli

La pelle del bambino è molto delicata, sottile, morbida e liscia e  sopratutto nei bambini più piccoli ( fascia di età tra lo 0 – 3 anni) lo strato corneo che è lo strato cutaneo che funge da barriera tra la pelle e gli agenti esterni è molto immaturo e quindi meno protettivo e più facile da aggredire.

Ma chi sono gli agenti aggressivi che possono irritare, screpolare, arrossare la pelle?

  • Gli agenti atmosferici ( freddo, vento, sole)
  • Cosmetici, detergenti troppo aggressivi
  • Sbalzi termici
  • Agenti chimici come lo smog

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La mandorla, scelta di gusto e salute

Ricca fonte di energia per l’organismo, con 100 grammi si hanno 600 calorie, se ne raccomanda un consumo moderato ma costante. La mandorla contiene il 50% del fabbisogno giornaliero di grassi monoinsaturi e polinsaturi, il 12% di fibre, il 20% di proteine, sali minerali, magnesio, ferro, calcio, vitamina E e B.  La Fondazione Umberto Veronesi ne consiglia un consumo giornaliero di 30 g al fine di soddisfare il fabbisogno giornaliero di calcio, il mantenimento di una sana flora intestinale e il buon funzionamento del sistema cardiovascolare.

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I TESSUTI DI CANAPA

I tessuti di canapa hanno un’elevata capacità termoisolante e, allo stesso tempo, traspirante: vale a dire che sono freschi d'estate e caldi in inverno!

Si tratta di una delle fibre naturali più resistenti sia all'azione meccanica – usura, strappi - che alle deformazioni: grazie a queste caratteristiche, un indumento di canapa risulta essere morbido, confortevole, fresco con il caldo e coprente con il freddo, resistentissimo, indeformabile e duraturo.

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ALLA RISCOPERTA DELLO ZENZERO.

Pianta erbacea di origine orientale, se ne utilizza il rizoma, fresco ma anche essiccato e fatto in polvere, e l’olio essenziale, sia in cucina che per preparare rimedi naturali.

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Mamma per il tuo bambino utilizza veri prodotti naturali e biologici!

Prodotti per bambini: arriva il vero bio!


Purtroppo anche nei cosmetici dei bambini si possono trovare prodotti nocivi. Gran parte dei cosmetici in commercio anche i più famosi oli baby e pomate per cambio pannolino

fanno parte di questa lista nera...

Fin dalla nascita intossichiamo i poveri neonati e questo ha come prima conseguenza la propensione ad avere allergie e problemi di salute.
Nello specifico i derivati dalla raffinazione del petrolio, inquinanti e non biodegradabili contenuti in moltissimi dei più comuni prodotti per l’igiene dei bambini creano una vera e propria barriera sulla pelle del bambino. Così facendo l’acqua presente sulla superficie della pelle non può evaporare e questo crea l’illusione di una pelle più idratata e morbida. Una barriera però innaturale che ostacola la fisiologica traspirazione della pelle.
Inoltre i prodotti troppo profumati disorientano il neonato. I neonati si orientano utilizzando l’olfatto e riconoscendo come famigliari gli odori di mamma e papà. L’uso di prodotti profumati per l’igiene del bambino, e per quella della mamma, disorienta il bimbo e questo può causare anche difficoltà nell’allattamento. E’ ora di passare al Bio anche per loro!! La nostra unica arma a disposizione è leggere attentamente le etichette!

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COSMETICI BIOLOGICI: PERCHE' SCEGLIERLI

Cosmetici biologici, quali sono i vantaggi per il consumatore? Come riconoscerli?

Chiuso il sipario sul Salone del Naturale di Bologna proviamo a fare alcune riflessioni sull'eco-cosmesi, a 10 anni da quando in Italia è stato certificato il primo prodotto.

Va subito detto che, rispetto al settore food, non esiste a livello europeo uno standard di definizione unico che disciplina la cosmesi bio e ciò può comportare non poche insidie per il consumatore finale, in un settore caratterizzato da pubblicità e marketing molto aggressive. Per colmare il vuoto normativo, lo scorso anno è entrato in vigore il Cosmetic Organic Standard il quale stabilisce che un prodotto cosmetico può definirsi biologico solo se contiene almeno il 95% degli ingredienti provenienti da agricoltura bio. Tale disciplinare è il frutto dell'accordo tra BDIH, COSMEBIO, ECOCERT Greenlife, ICEA e SOIL Association, ma è indubbia la necessità di un intervento da parte della Commissione Europea per colmare il vuoto legislativo in materia. Anche perché, ormai il mercato è in crescita e sempre più persone scelgono non solo di mangiare, ma anche di spalmare sulla propria pelle prodotti biologici. Perché?
Lo abbiamo chiesto durante il SANA 2012 a due tra i più importanti organismi di controllo e certificazione dei cosmetici biologici italiani. Dunque, quali sono i vantaggi?

"I vantaggi sono abbastanza assimilabili ai vantaggi di un prodotto alimentare" – ci spiega Fabrizio Piva, Amministratore Delegato di CCPB - Perché è vero che un cosmetico è un prodotto topico, ad uso esterno, ma è anche vero che la maggior parte dei prodotti che ci applichiamo sulla pelle entrano nel corpo per cavitazione: attraverso la pelle nutriamo anche il nostro corpo, non li mangiamo ma assimiliamo comunque le sostanze contenute nel cosmetico.

Attraverso il cosmetico biologico, inoltre – continua Piva - metto in relazione una filiera agroalimentare con una filiera che agroalimentare non è. Quindi creo maggiore naturalità da questo punto di vista, esattamente come per la scelta dell'alimento, miglioro la qualità dell'ambiente: se io utilizzo dei grassi che derivano da piante coltivate biologicamente invece che utilizzare dei grassi che sono di origine sintetica, chimica o derivano da piante convenzionali, sono certo di aver contribuito al rispetto del pianeta in quanto non ho utilizzato pesticidi, ho rispettato la biodiversità e i cicli produttivi.

Anche per Alessandro Pulga, direttore di ICEA il primo vantaggio rimane quello ambientale "anche se nella cosmesi, biologico diventa quasi sinonimo di naturalità, nonostante influisca sulla composizione del prodotto in modo limitato: il prodotto cosmetico è inevitabilmente costituito da sostanze chimiche che, magari possono essere di origine naturale, ma hanno poi subìto delle trasformazioni. Nella cosmesi naturale però si è certi che le sostanze selezionate siano le meno impattanti sull'ambiente. Poi, per alcune disciplinari, come il nostro, il discorso si allarga anche alla salute, considerando anche l'impatto che può avere sulla pelle. Una delle obiezioni che, infatti, viene avanzata molto spesso ai prodotti cosmetici naturali o biologici, è quello di avere degli spiccati effetti allergenici. Per certi versi molti dermatologi dicono che conviene più spargersi sostanzialmente il petrolio sulla pelle perché queste sostanze chimiche essendo usate da tanto tempo ed essendo molto testate, non hanno effetti allergenici. In realtà non è esattamente così e oggi sono tantissimi i prodotti bio che danno garanzie al consumatore anche su questo aspetto.

Come scegliere il prodotto biologico evitando gli inganni?
Il consumatore come può evitare i prodotti ingannevoli? "Può difendersi attraverso la scelta di un cosmetico certificato innanzitutto. – risponde deciso Piva che proprio sull'argomento ha tenuto un convegno al SANA - "Perché oggi non c'è una legge che obbliga chi produce i cosmetici naturali bio a certificarsi. Bisogna individuare chi ha certificato il prodotto e andare sul sito internet dell'organismo, guardare un attimo la norma, i documenti per vedere, ad esempio, quant'è la percentuale minima di sostanze biologiche nel cosmetico perché oggi, non essendoci una legge comunitaria così come c'è nell'alimentare, è possibile andare da 0 fino a 100. Quindi, attualmente, i margini attraverso i quali si può acquistare un cosmetico biologico con l'inganno sono abbastanza alti finché non ci sarà una legislazione che definisca che cosa si può fare.

Noi, come CCPB - continua Piva - abbiamo fatto la scelta di fare uno standard restrittivo e di certificare i prodotti Natrue che è uno standard internazionale con sede a bruxelles che con regole molto restrittive dove il 95% degli ingredienti naturali devono essere certificati biologici. Purtroppo sul mercato troviamo cose anche diverse. Capisco che per un consumatore è molto difficile e quindi deve fare molta attenzione e leggere bene le etichette con tutte le difficoltà che comporta. Non solo l'INCI, ma, come detto, chi lo certifica, qual è la norma, se c'è una dichiarazione sulla percentuale di ingredienti biologici contenuti. In caso di dubbi non esiti a chiamare o scrivere all'organismo di certificazione chiedendo: "Ma in quel prodotto quanto prodotto biologico c'è dentro? Quali sono i conservanti? Sono queste le domande da fare.

Dello stesso avviso anche Pulga di ICEA per il quale la certificazione diventa il primo elemento che il consumatore deve cercare perché "significa che c'è la rispondenza a un disciplinare e a un sistema di controllo, anche se ancora nella cosmesi non c'è uniformità: ci sono tanti disciplinari, un po' come nel biologico alimentare di venti/venticinque anni fa. Però sicuramente è una buona forma di difesa in quanto l'ente di certificazione che ci mette la faccia in qualche modo una sua scrematura la fa. Noi, ad esempio siamo molto attenti ad aspetti che non riguardano strettamente il biologico: andiamo a vedere molto anche i claim che vengono vantati sui prodotti: se uno shampoo è antiforfora andiamo a chiedere che lo sia effettivamente. Perché purtroppo è un settore dove il marketing è molto aggressivo e quindi dove troppo spesso vengono vantate caratteristiche che non sono reali.

Inoltre, per aiutare il consumatore direttamente nel punto vendita, abbiamo sviluppato questa applicazione per iPhone e iPad ICEA CECK che, per quanto riguarda i cosmetici, permette di individuare quali sono le componenti ammessi dal disciplinare del bio e quelle che non lo sono. Basta inserire l'elenco INCI ossia la lista degli ingredienti – seppur un po' complicata - che obbligatoriamente per legge deve comparire in ogni cosmetico. L'applicazione ti permette di sapere anche nel negozio quante di quelle sostanze sono vietate. Mentre nel food, fortunatamente, l'industria alimentare italiana ha rinunciato a molti degli additivi più nocivi, nel settore cosmetico questa differenza tra un prodotto convenzionale e un prodotto bio si evidenzia tutta. I pallini rossi che segnalano la sostanza vietata sono molto più frequenti nei prodotti non naturali e, con questo strumento, ci si accorge di come, anche un prodotto costoso o di una grande marca, contenga dentro sostanze che noi vietiamo.

Simona Falasca

FONTE: https://www.greenme.it/consumare/cosmesi/8535-cosmetici-biologici-vantaggi

Il grande ritorno della Canapa in Italia, nuova frontiera della Green Economy

“Dai tessuti alla pasta, dalla birra ai cosmetici, dalla carta ai saponi, dai biscotti al pane ma anche detersivi, vernici o addirittura mattoni per la bioedilizia, in Italia è scoppiata la “canapamania” che ha favorito negli ultimi tre anni un aumento del 200% dei terreni coltivati a livello nazionale che oggi raggiungono quasi i tremila ettari.”

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Olio di semi di canapa. Un ottimo rimedio per capelli sfibrati.

L’olio di semi di canapa è un ottimo alleato per combattere i problemi del cuoio capelluto e per ottenere una capigliatura forte, sana e bella. I benefici per i capelli e la cute sono assicurati dalla presenza di vitamine, in particolare la E, antiossidante naturale e con proprietà nutrienti. Altrettanto utili per le capacità emollienti, gli acidi grassi essenziali, gli omega 3,6,9, contenuti nell’olio di semi di canapa: l’effetto sui capelli è di morbidezza e lucentezza.

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Siamo quello che mangiamo... Nutraceutica e Semi di Canapa

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei…

Se “siamo quello che mangiamo”, come affermava il filosofo Ludwig Feuerbach, l’alimentazione occupa un ruolo decisivo per il nostro benessere: il cibo influenza non soltanto il corpo, ma condiziona la nostra energia, il nostro equilibrio mentale, il nostro benessere psicologico. Insomma, nutrirsi bene significa vivere bene, fisicamente e mentalmente. Questi semplici, ma fondamentali concetti, sono oggi tenuti sempre più in considerazione da ricercatori, medici, nutrizionisti e operatori del settore della salute, dell’estetica e della cosmesi, e nell’ampio panorama delle discipline finalizzate al benessere fisico e psichico della persona, la Nutraceutica sta ricoprendo un ruolo sempre più importante.

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